Contrasto traffico illecito prodotti energetici. Scatta il sequestro della GdF
Avrebbero, attraverso un articolato sistema di frode fiscale volto a estrarre dal deposito fiscale, attraverso documenti formalmente corretti, gasolio con imposte agevolate per uso motopesca o agricolo, parte del quale sarebbe stato invece destinato di fatto nell’ autotrazione. Una condotta che avrebbe garantito agli indagati profitti commisurati alla maggiore imposta cui il gasolio sarebbe stato assoggettato se destinato direttamente all’ uso finale per autotrazione.
È quanto comunica la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola, diretta dal procuratore facente funzione Arturo De Stefano e nel rispetto dei diritti degli indagati, da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari fino a definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) a seguito di una operazione del Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, all’ esito di un ’ indagine coordinata appunto dalla Procura di Nola, che ha portato all’emissione ed esecuzione, tra le regioni Campania e Puglia, a un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni emesso nell ’ ambito di un ’ indagine a carico di 14 persone, indiziate di reati, in concorso, di sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa su prodotti energetici e irregolarità nella circolazione dei medesimi.
Il sequestro preventivo di tre depositi di carburanti e di un distributore, aventi una capienza complessiva di circa 1000 me, nonché di un ’ area di parcheggio, di cinque mezzi di trasporto e di una somma di circa 100.000 euro in denaro, è stato emesso per impedire la protrazione delle attività criminose.
Le indagini, delegate agli specialisti del Gruppo Tutela Entrate, hanno riguardato cinque società, tra cui una titolare di un deposito fiscale autorizzato a detenere prodotto energetico in sospensione d ’ imposta, in attesa di essere immesso in consumo per varie destinazioni.
Gli indagati avrebbero messo in piedi l’articolato sistema di frode, tra le province di Napoli, Caserta, Salerno e Barletta, che avrebbe garantito agli stessi profitti commisurati alla maggiore imposta cui il gasolio sarebbe stato assoggettato se destinato appunto, direttamente all’ uso finale per autotrazione.
La GdF avrebbe accertato, altresì, l ’ utilizzo di congegni meccanici installati sui mezzi di trasporto che avrebbero consentito all’ autista, in caso di controlli imprevisti da parte delle Autorità, di immettere nelle cisterne, premendo un pulsante, un certo quantitativo di colorante per far apparire il carico come prodotto energetico a uso motopesca o agricolo.Il carburante destinato a tali usi è infatti contraddistinto da una colorazione diversa da quella per autotrazione.L ’ odierna operazione di servizio è frutto della sinergica azione di contrasto alle frodi fiscalisvolta dall’ Autorità Giudiziaria e dalla Guardia di Finanza a tutela del corretto andamentodei mercati e a contrasto di pratiche commerciali illecite in danno dei consumatori, in undelicato momento storico per il settore dei prodotti petroliferi ed energetici.
Giornalista