Pensiamo al Paese, non ad essere eletti

Lo dico subito e senza nascondermi: sulla riduzione del numero dei parlamentari sono totalmente d’accordo. 

Proverò ad argomentare però la mia posizione evitando  interpretazioni  “populiste” che mal si addicono a chi, come me, crede che uno dei valori dell’impegno in politica sia il merito, il valore, la competenza, ed io posso dirlo, la coerenza.

L’assemblea Costituente (settanta anni or sono) volle fissare il numero dei Parlamentari in 630 deputati e 315 senatori per diverse ragioni, la prima delle quali fu sicuramente quella di garantire un ampio diritto alla rappresentanza ed alla partecipazione.

Anche piccole formazioni o realtà territoriali hanno così sempre avuto il diritto di tribuna (la Lega dei primi anni 90 o il partito radicale agli albori).

Volutamente in Costituzione non si fa alcun cenno al sistema elettorale perché questo poteva evidentemente essere cambiato  in modo da adeguarlo alle esigenze della forma di governo e delle mutate sensibilità sociali e politiche: forse ora si dovrà giocare una partita vera prescindendo dalle convenienze, puntualmente sconfitte dagli elettori.

Sin qui tutto chiaro.

Dal 1970 in poi l’Italia ha visto proliferare con le Regioni i consigli regionali, con poteri legislativi, veri e propri parlamentini i cui componenti, per quanto recentemente ridotti, sono comunque circa mille.

Mi piace ricordare, sempre sul profilo della democrazia e dalla partecipazione, che dal 1979 in poi il cittadino italiano è stato chiamato a votare anche i suoi rappresentanti al Parlamento europeo che sono altri settanta e passa.

Insomma in 50 anni la rappresentanza degli eletti  si è più che raddoppiata mentre  la popolazione no.

Aggiungo poi che, nel lavoro parlamentare che credo di praticare come pochi, mai ho avuto la sensazione che fossimo in pochi, anzi talvolta ho avuto la netta percezione che fossimo tanti, anzi pure troppi.

In Germania con 81 milioni di cittadini i parlamentari sono 709, in Francia 577 su 65 milioni di abitanti e 558 in Spagna che conta 46 milioni di abitanti. In Italia siamo circa 60 milioni!

E allora perché non plaudire ad una iniziativa che il M5s ha fortemente voluto e che in sé è giusta, prescindendo dalle  futili motivazioni sul risparmio: ridurre i costi della democrazia non è mai un risparmio, prevalgono poi lobbies e gruppi opachi di pressione.

Soprattutto perché non ricordare che noi di Forza Italia abbiamo già approvato una riforma costituzionale nel 2005 che prevedeva la riduzione del numero dei Parlamentari e che  quella riforma fu poi bocciata dai cittadini!

E allora senza pensare che sarà più difficile essere eletti o rieletti, pensiamo al Paese.

Leggimento

di Paolo Russo Deputato al Parlamento, medico e scrittore

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