Befana solidale Atitech: calze per i bambini di San Pietro a Patierno, Secondigliano e Rione Sanità
Parte da Atitech, azienda leader in Europa in riparazioni aeronautiche con base a Capodichino (Na), l’iniziativa “Befana solidale”: è prevista per oggi, in occasione dell’Epifania, la distribuzione di circa 100 calze per i bambini dei quartieri di San Pietro a Patierno, Secondigliano e Rione Sanità. “Ho sempre pensato che sia giusto tendere una mano a chi nella vita è stato meno fortunato. E credo che in un periodo come quello che stiamo vivendo sia addirittura obbligatorio”, spiega il presidente Gianni Lettieri.
L’iniziativa si aggiunge a quella della “mensa” per le famiglie più in difficoltà della periferia napoletana, attivata a ridosso del Natale e tuttora in corso.
Lettieri – in collaborazione con l’associazione di volontariato Larsec, guidata da Vincenzo Strino, e con il supporto dei cuochi di Fratelli La Bufala – sta infatti assicurando, dallo scorso 23 dicembre, 150 pasti caldi al giorno, preparati all’interno della mensa aziendale Atitech e distribuiti da Larsec. I pasti arrivano direttamente a casa delle famiglie napoletane tramite i volontari dell’associazione, sulla base di un menù prestabilito, circostanza che si verificherà anche oggi per la consegna delle calze ai ragazzini di San Pietro a Patierno, Secondigliano e Rione Sanità.
“Ognuno dovrebbe fare la propria parte per quello che può, in momenti come questi. Penso di non fare nulla di eccezionale – aggiunge Lettieri -, mi conforta però il pensiero che tante famiglie e tanti bambini abbiano potuto godere, anche attraverso iniziative come queste, di un momento di serenità in occasione del Natale e dell’Epifania”.
“Sono da sempre sensibile ai problemi della mia città – conclude il patron di Atitech -. E dopo aver riaperto la mensa dell’azienda per utilizzarla a vantaggio delle famiglie della zona, realizzando quello che da tempo era un mio desiderio, adesso voglio impegnarmi, insieme ai miei collaboratori, affinché nei prossimi mesi la mensa e i pasti caldi possano diventare un servizio permanente per le famiglie più in difficoltà dei quartieri napoletani”.