Lo Stato risarcisce le donne vittime di violenza fisica, ma la violenza di genere ha tanti volti
Secondo il VII Rapporto Eures, nei primi dieci mesi del 2020 i femminicidi sono stati 91. Uno ogni tre giorni. Una piaga profonda, amplificata dalla pandemia e dal lockdown. E, nonostante l’Italia sia uno dei paesi al mondo con il minor numero di morti per femminicidio, le vittime sono tantissime e sono ovunque, perché la violenza di genere si esprime in tanti modi: è fisica, psicologica, sessuale ed economica. La violenza di genere ha tanti volti: omicidio, revenge porn, merceficazione del corpo, discriminazione sui luoghi di lavoro, disparità economiche e di accesso al mercato del lavoro, molestie di strada. C’è un intero sistema di potere che rende la violenza di genere socialmente accettabile e la tiene sommersa, che permea la nostra società, nel quale cresciamo e che, inconsapevolmente, contribuiamo ad alimentare. Tanti gli stereotipi che rendono il mondo femminile più fragile e persino più esposto alla recessione da Covid-19. Tale sistema va contrastato e scardinato. Servono, quindi, interventi normativi che permettano alle donne di essere orgogliosamente Donne, senza però dover rinunciare a nulla in famiglia, nel lavoro, nelle relazioni, nello spazio pubblico e nella salute. Senza dover rinunciare alla vita!
Lo Stato dovrà fare la sua parte, ma il cambiamento deve partire dalle masse. Per questo, ben vengano tutte le attività del 25 novembre, se queste possono servire a scuotere gli animi per una presa di coscienza, per un cambiamento fattivo volto all’eliminazione della violenza di genere. Non facciamo del 25 novembre una moda o una vetrina, perché quotidianamente il mondo femminile é vittima della violenza di genere che va eliminata, oggi e sempre.- Lo Stato risarcisce le donne vittime di reati violenti
Con la legge n. 122/2016 è stato riconosciuto il diritto all’indennizzo, a carico dello Stato ed in favore delle vittimedi reati intenzionali violenti. Le vittime e gli aventi dirittopossono, quindi, accedere al c.d. Fondo per le vittime di un reato doloso commesso con violenza alle persone e comunque del reato di cui all’art. 603-bis del codice penale, ad eccezione dei reati di cui agli articoli 581 – percosse – e 582 – lesione personale – del codice penale, salvo che ricorrano le circostanze aggravanti previste dall’art. 583 del codice penale. L’indennizzo in favore delle vittime è elargito per la rifusione delle spese mediche e assistenziali documentate. Nei casi di violenza sessuale, omicidio, lesioni personali gravissime e per la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso l’indennizzo è, invece, elargito in misura fissa alla vittima ed agli aventi diritto, sulla base dei parametri stabiliti dal Ministero dell’Interno, di concerto col Ministero dell’Economia e delle Finanze. Chi è vittima di un reato intenzionale violento commesso successivamente al 30 giugno 2005 e prima dell’entrata in vigore della legge 122/2016 (23 luglio 2016) può, comunque, presentare la domanda entro il 31 dicembre 2020.- Perché 25 novembre?
Il 25 novembre dell’anno 1960, tre sorelle, Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, furono uccise dagli agenti del dittatore Rafael Leonidas Trujillo, a Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana. Le tre sorelle andavano a far visita ai mariti in carcere e lungo il tragitto vennero picchiate brutalmente con dei bastoni e gettate in un burrone. Si cercò di far passare quella brutale violenza per un incidente, ma all’opinione pubblica fu subito chiaro che si trattava di omicidio con mandante, perché le sorelle Mirabal erano conosciute come attiviste del gruppo clandestino Movimento 14 giugno, inviso al governo e, per il coraggio dimostrato nell’opporsi alla dittatura, lottando in prima persona per i diritti delle donne, furono anche arrestate e incarcerate per alcuni mesi. Da allora, il 25 novembre è stata la giornata simbolo della violenza sulle donne, ancor prima dell’istituzionalizzata da parte dell’ONU nel 1999.
Onoriamo questa data.
Avvocato – Segretario A.N.F. Nola – Sindacato Avvocati