Economia – Analisi costi-benefici del nuovo prelievo su banche e assicurazioni

Dopo il consistente contributo straordinario da 6 miliardi già previsto nella Legge di Bilancio, il sistema bancario e assicurativo si prepara a fronteggiare un ulteriore prelievo di 400 milioni di euro. Questa nuova misura, introdotta per finanziare la riduzione dell’Ires per le imprese che reinvestono gli utili e creano posti di lavoro stabili, è stata decisa nel corso di un vertice di maggioranza presieduto dalla premier Giorgia Meloni. L’obiettivo del governo è offrire un segnale concreto al mondo imprenditoriale, già messo sotto pressione dalla cancellazione dell’Ace, della Decontribuzione Sud e dei fondi per l’automotive, che aveva sollevato preoccupazioni da parte di Confindustria.
La proposta, sostenuta dalla Lega, prevede uno sconto di 3-4 punti percentuali sull’aliquota ordinaria del 24% per gli utili reinvestiti in azienda. Questa agevolazione fiscale, inizialmente delineata nella riforma tributaria, era rimasta priva di copertura finanziaria fino all’individuazione di un nuovo contributo a carico delle banche e delle assicurazioni. Tuttavia, il settore finanziario ha accolto con “sorpresa e disappunto” la notizia, lamentando l’assenza di un confronto preliminare con il governo.
I dettagli della misura saranno definiti attraverso un emendamento alla Legge di Bilancio, in discussione alla Camera e atteso in Aula nel mese di dicembre. Nel frattempo, è previsto un primo incontro tecnico tra esecutivo e rappresentanti del sistema bancario e assicurativo per discutere le modalità applicative della nuova tassa.
Inoltre, è opportuno ricordare che la manovra già impone al sistema finanziario un contributo straordinario di 6 miliardi distribuito nei prossimi anni. In particolare, le banche dovranno versare 2,5 miliardi nel 2025 e 1,5 miliardi nel 2026, con la possibilità di recuperare tali somme in seguito. Le assicurazioni, invece, contribuiranno con un miliardo di euro nel 2025 e un totale di 1,8 miliardi entro il 2028. Dunque, il nuovo prelievo andrà ad accentuare il peso fiscale sul sistema finanziario, suscitando timori per possibili ricadute sui clienti finali e sulla competitività del settore. Infatti, se da un lato il governo si pone l’obbiettivo di sostenere le imprese e incentivare gli investimenti, dall’altro emergono alcuni rischi: un aumento del costo dei servizi bancari e assicurativi, un possibile irrigidimento dell’accesso al credito e un impatto negativo in termini di competitività sul piano internazionale. Pertanto, per evitare ripercussioni negative sull’economia reale, sarà cruciale trovare un equilibrio tra il sostegno alle imprese e la sostenibilità del sistema finanziario, attraverso un dialogo costruttivo tra governo e parti interessate.

Gianmarco Accardo

L'ora di Economia

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