Economia – Dipendenti pubblici in servizio fino a 70 anni: la nuova frontiera della PA

Una delle novità più significative in discussione è la possibilità per i dipendenti pubblici di prolungare la propria carriera lavorativa fino all’età di 70 anni. Questa misura, inserita nella bozza della Legge di Bilancio 2025, mira a fronteggiare la grave carenza di personale che affligge molti settori della Pubblica Amministrazione.
L’idea è quella di sfruttare l’esperienza e le competenze dei lavoratori più anziani per formare e affiancare i nuovi ingressi, garantendo così una continuità nei servizi e un trasferimento di know-how prezioso. In questo modo, si potrebbe contenere la spesa per le nuove assunzioni, almeno nel breve periodo.
Tuttavia, questa scelta solleva diverse perplessità. Prolungare la carriera dei dipendenti più anziani potrebbe rallentare il ricambio generazionale e limitare le opportunità per i giovani. Inoltre, c’è il rischio che questa misura possa demotivare i dipendenti più giovani, limitando le loro prospettive di carriera.
Dopo il maxi-piano di assunzioni che ha previsto l’ingresso di 173.000 nuovi dipendenti nel 2023, l’obiettivo del ministro Zangrillo è quello di integrare altri 350.000 professionisti entro il 2025. Questo massiccio piano di assunzioni è reso necessario dal previsto pensionamento di quasi un milione di dipendenti entro il 2030, a seguito del blocco del turnover che ha caratterizzato il decennio precedente.”
Oltre a questa misura, la Legge di Bilancio 2025 prevede altre novità, come il taglio del cuneo fiscale, misure a sostegno delle famiglie e la riforma delle pensioni, in cui verranno modificati i tempi di pensionamento anticipato e la rivalutazione degli assegni rispetto all’inflazione. L’obiettivo è quello di definire un quadro complessivo che consenta di migliorare l’efficienza della Pubblica Amministrazione e di sostenere la crescita economica del Paese. Tuttavia, per la Manovra 2025 si ipotizza uno stanziamento di circa 25 miliardi di euro, mentre i governi nei quattro anni precedenti avevano stanziato dai 30 ai 40 miliardi. L’esecutivo potrà attingere le risorse necessarie dall’aumento delle entrate fiscali (+6.2% nel periodo gennaio-luglio) e dagli effetti degli investimenti stimolati dal taglio dei tassi della Bce.
Gianmarco Accardo

Gianmarco Accardo

L'ora di Economia

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