LE MALATTIE NON VANNO IN VACANZA!

Lo spettacolo offerto dalla sanità campana in questi giorni è disarmante.

Non può essere descritta come una sanità da terzo mondo(lì sono carenti le attrezzature, ma non manca l’attenzione ed il rispetto amorevole per il paziente) perché qui si sommano le deficienze organizzative, i macchinari obsolescenti e le strutture datate, alle evidenti diseguaglianze generate da un meccanismo infernale che non dà scampo a chi non si può permettere di pagare super parcelle.

È la sanità di questo mondo che relega chi ha più bisogno sempre più indietro. Quasi tende a nasconderlo…

La situazione
Ospedali a ranghi ridotti, sale operatorie semi chiuse, qualche urgenza appena garantita.

Centri privati convenzionati con il SSN chiusi per 15 giorni.

Gli ammalati

Chi può si rivolge al privato privato o addirittura va fuori regione (andrebbero studiati i flussi della mobilità sanitaria nel mese di agosto), chi non può aspetta code interminabili e ricerca di servizi inaccessibili: semplicemente rinvia la terapia riducendo le possibilità di guarigione, aumenta il disagio sociale e la marginalità civica.

La più grande quantità soffre sballottata da un collega che suggerisce il ricovero presso il più vicino pronto soccorso e le strutture d’emergenza diventate un lazzaretto per l’alto afflusso di pazienti che vi giungono con significativa inappropriatezza.

La proposta

Forse sarebbe utile che all’inizio del prossimo anno, sapendo che l’estate comunque arriva (non è un evento imprevedibile), si metta in campo un piano articolato che garantisca tutte le prestazioni magari anche turnando le divisioni ospedaliere dei vari presidi cittadini e gli stessi ospedali. Un femore rotto, un distacco di retina, una occlusione delle vie urinarie, una risonanza necessaria o anche una Rx del torace, tutti i controlli dei pazienti neoplastici, questi si vanno assicurati senza complicazioni burocratiche e rinvii insopportabili.

Un anziano sballottato con questo caldo tra centri privati e distretti è una vergogna che non possiamo continuare a far finte di non vedere.

Paolo Russo

Politico - medico – scrittore

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