INCENDI BOSCHIVI, ECCO IL PIANO REGIONALE

Oltre 2mila persone in campo per le attività di previsione, prevenzione e contrasto agli incendi boschivi: 1.938 operatori AIB (antincendio boschivo) tra personale degli enti delegati (692), di SMA Campania (224), dei Vigili del Fuoco (50) e del volontariato organizzato di protezione civile (ben 972 unità, di cui 661 addetti alla lotta attiva e al pattugliamento e 311 al solo pattugliamento) e 118 DOS (Direttori Operazioni Spegnimento) tra personale degli enti delegati (71), dei Vigili del Fuoco (7), degli Enti locali (7) e del Volontariato organizzato e formato (29).Sono i dati che si leggono dal Piano regionale antincendio boschivo (AIB) 2024 – 2026, approvato dalla Regione Campania con la Delibera di Giunta n. 309 del 24 giugno scorso e pubblicato sul BURC n. 46 del 1° luglio scorso.Un documento articolato che parte dalla analisi dei dati relativi agli incendi che hanno interessato il territorio regionale nel corso del 2023 per delineare poi la strategia complessiva.Lo scorso anno sono stati 1.624 gli incendi (boschivi e non boschivi) che hanno danneggiato 1.836,22 ha di bosco e 1.609,85 ha di altre tipologie di vegetazione quali pascoli, incolti e colture agrarie prossime ai boschi. La maggior parte degli incendi dello scorso anno, circa l’85%, si è verificato nel periodo di massima pericolosità e nel medesimo asse temporale si è registrata anche la maggiore superficie percorsa dal fuoco: circa l’88%.Nel periodo non ricompreso in quello indicato dal Decreto di Massima Pericolosità per gli incendi boschivi dell’anno 2023 (periodo non estivo) sono complessivamente intervenuti nelle attività di spegnimento incendi 1.349 operatori AIB. Hanno operato quasi esclusivamente gli addetti di SMA Campania, intervenuta con n.149 squadre AIB e squadre AIB delle organizzazioni di volontariato della Protezione Civile della Regione Campania con 82 operatori (la parte residuale è riconducibile ad Enti Delegati, ai Vigili del Fuoco ed agli operatori regionali).Nel periodo di massima pericolosità, invece, nelle attività di estinzione sono intervenuti oltre 10mila operatori (10.071).La “mission” del Piano è quello di tutelare il patrimonio verde della nostra regione: la Campania si estende su una superficie di 1.359.025 ha, di cui 491.259 ha risultano occupate da aree forestali (403.927 ha di “boschi” e 87.332 ha di “altre terre boscate” – fonte: Inventario Forestale Nazionale – INFC 2015). Il 55% del bosco è proprietà privata ed il 44,6% è proprietà pubblica. Il 64,84% dei boschi della Campania sono inclusi in aree protette mentre la superficie di bosco per abitante è di 700 mq.La strategia, in dettaglio prevede: attività di sorveglianza rafforzata mirata alla prevenzione degli illeciti in materia di antincendio boschivo, in particolare nelle aree ove il fenomeno ha le caratteristiche della recrudescenza e ripetitività; attività di monitoraggio degli incendi boschivi nel periodo di massima pericolosità, al fine di fornire supporto informativo all’apparato di lotta, valutare situazioni di particolare pericolo per l’incolumità pubblica e privata e conseguire l’accertamento tempestivo delle cause e delle responsabilità.Il Programma operativo prevede azioni di prevenzione attraverso i servizi di sorveglianza mirata e monitoraggio del territorio, anche aerei, dei comportamenti vietati, ovvero omissivi in materia di prevenzione degli incendi boschivi anche con le attività di avvistamento che hanno lo scopo di ridurre le cause di incendio determinate dall’uomo: “quanto più ampia e diffusa è la rete dell’avvistamento e quanto più strette sono le maglie, tanto maggiore – si legge nel documento – è la probabilità di interventi tempestivi e minore il danno conseguente. Occorrono quindi segnalazioni precoci capaci di consentire con il minimo sforzo il massimo del risultato. Solo attraverso l’integrazione di modalità diverse di avvistamento (pattugliamento a terra con squadre, perlustrazione a mezzo aereo e avvistamento a mezzo di sistemi automatici) è possibile tentare di raggiungere un simile obiettivo”.Nelle azioni non strutturali sono previste quelle di informazione e comunicazione: incontri di approfondimento con i Comuni interventi di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle tematiche legate agli incendi boschivi anche attraverso la diffusione delle buone pratiche da seguire e la campagna nazionale “Io Non Rischio” (i materiali della campagna sono disponibili al link: Incendi boschivi | Io non rischio (protezionecivile.it).La Regione Campania ha inoltre implementato, per il solo periodo estivo, un bollettino di previsione del rischio incendi  che viene inviato ai Comuni e contiene l’indicazione puntuale di quattro possibili scenari di incendio boschivo che ricomprendono livelli di rischio crescenti da basso, medio, alto e molto alto, a cui sono associati altrettanti colori (Verde- Rischio Basso; Giallo – Rischio medio; Arancione- Rischio Alto; Rosso- Rischio molto alto) e norme di comportamento.E’ prevista la verifica dell’adozione delle ordinanze in materia di prevenzione del rischio incendi boschivi presso le amministrazioni comunali dei territori maggiormente interessati dal fenomeno.  L’attività di monitoraggio, pattugliamento e avvistamento del territorio, oltre al lavoro di vigilanza utile svolto dai Carabinieri Forestali e dalle altre forze dell’ordine, è svolto dalle squadre di pattugliamento, nel periodo di massima pericolosità dalla SMA Campania Spa, ma soprattutto delle Organizzazioni di volontariato di protezione civile specializzate nell’antincendio boschivi e confluite nelle Squadre AIV volontari.  Le squadre, se abilitate alla lotta attiva, sono anche impiegate per un primo tempestivo intervento sul fuoco, e allo scopo sono debitamente attrezzate ed equipaggiate.La Regione Campania ha già sottoscritto convenzioni con la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco e con i Carabinieri Forestali per le attività di contrasto agli incendi boschivi.

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