L’euro nell’era digitale, la Bce prepara la rivoluzione

“Oggi utilizziamo molti metodi di pagamento, ma nessuno di questi ha le caratteristiche ideali. Pensiamo di poterne introdurre uno che dà la sicurezza, la privacy e l’interoperabilità che manca agli altri”. Così Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea e ormai prossimo governatore della Banca d’Italia, nell’audizione all’Europarlamento sull’euro digitale, aggiungendo che il progetto è vicino alla conclusione della fase istruttoria e nel prossimo mese di ottobre verranno presentati i risultati della fase istruttoria al Consiglio direttivo della Bce, che potrà così decidere se dar vita alla fase successiva del progetto.

L’obiettivo è quello di realizzare una versione dematerializzata della moneta unica che vada ad affiancare il contante, senza sostituirlo, rispondendo alla crescente preferenza dei cittadini per strumenti di pagamento digitali rapidi e sicuri. In particolare, ognuno avrà a disposizione il proprio wallet in cui detenere la moneta digitale da utilizzare negli acquisti presso qualsiasi esercente. I benefici apportati dall’e-euro saranno tangibili in termini di riduzione dell’evasione fiscale, del riciclaggio di denaro e dell’impatto ambientale, non richiedendo stampa, circolazione e sostituzione.

Dall’altro lato il problema principale emerso riguardo l’adozione dell’euro digitale è che la sua emissione conferirebbe ai cittadini e alle imprese dell’Eurozona la possibilità di aprire un conto presso la Bce. Ciò potrebbe ridurre la capacità di raccolta delle banche private, causando una disintermediazione del settore bancario, attraverso uno spostamento significativo dei depositi attualmente detenuti presso le banche commerciali verso quello della Bce. Una soluzione potrebbe essere data dall’erogazione di prestiti da parte della banca centrale in modo da garantire la liquidità necessaria alle banche commerciali per svolgere l’ordinaria attività. Questo comporterebbe un aumento della stabilità finanziaria attraverso la riduzione degli episodi di corsa agli sportelli.

L’iter del progetto è ancora lungo, infatti la nuova moneta digitale,su cui la Bce lavora da tre anni, non sarà in circolazione prima del 2028. “Esso sarà ambizioso nella misura in cui voi lo vorrete, in linea con il quadro legislativo che adotterete”, ha dichiaratoPanetta agli eurodeputati. “Personalmente – aggiunge il banchiere – ritengo che l’Europa non possa esimersi dall’essere ambiziosa, senza esitazioni, nello sviluppo di uno strumento che serva l’interesse pubblico e contribuisca a portare l’Europa e l’euro nell’era digitale”.

Gianmarco Accardo

L'ora di Economia

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