Giornata mondiale del servizio sociale al museo diocesano di Largo Donnaregina
Grande partecipazione e dibattito intenso alla “Giornata Mondiale del Servizio Sociale” che si è svolta a Napoli nel Museo Diocesano di Largo Donnaregina, luogo che rappresenta un raro scrigno di tesori d’arte e storia. Il luogo maestoso ha contributo a creare una sensazione di benessere e di serenità che ha accompagnato lo svolgimento dei lavori, cui hanno partecipato relatori provenienti da altre regioni.
Ha aperto i lavori la presidente del Consiglio dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Campania, Gilda Panico, con una relazione su la nuova stagione dell’advocacy welfare: un momento molto seguito e atteso perché ha passato in rassegna il grande impegno degli assistenti sociali, anche durante la pandemia da Covid, e le nuove sfide della professione per servizi sempre più mirati ed efficienti.
Dopo l’intervento dell’assessore regionale lucia Fortini che ha illustrato le attuali azioni messe in campo per risolvere l’attuale carenza negli organici degli enti locali, per quanto riguarda la professione ha sottolineato la “necessità di incentivare la stabilizzazione dei precari”.
A seguire l’intervento del Consigliere Segretario del Croas Campania, Federica Sannino, che ha presentato i consiglieri presenti, che sono brevemente intervenuti sul palco.
L’intervento del Presidente nazionale Gianmario Gazzi non è stato possibile per problemi nei trasporti, determinati dalla alluvione in Emilia Romagna. In memoria delle vittime di questa tragedia è stato osservato un minuto di silenzio.
Nella prima Tavola Rotonda #DiversiMaPersone moderata dal Tesoriere Massimo Corrado sono intervenuti il dottor Mario Mirabile, in rappresentanza del Garante delle Persone con Disabilità, il professore Paolo Valerio per l’Ordine degli Psicologi sulle tematiche LGBTQ e la professoressa Elena De Filippo, sociologa delle Migrazioni.
Gli interventi sono stati seguiti con grande attenzione da parte della platea, numerosa e presente fino al termine della giornata.
La seconda Tavola Rotonda #NewSkills dopo l’intervento dell’Assessore del Comune di Napoli Luca Trapanese, ha visto gli interventi di Amalia Di Santo, presidente del Croas Abruzzo, di Milena Matera, presidente del Croas Puglia, di Patrizia Favali della Fondazione Nazionale Assistenti Sociali moderati dal Consigliere Gennaro Izzo.
Ha concluso i lavori il vice presidente Croas Campania, Andrea Di Fiore.
“Il coraggio della diversità come baluardo dell’unicità delle persone e ricchezza sociale delle comunità”, ha tra l’altro detto Andrea Di Fiore, concludendo con un appello: “Viviamo una stagione di advocacy welfare, dov’è necessario che l’assistente sociale si erga su due brecce: la prima che come una voragine mette a rischio i diritti di cittadinanza, quelli acquisiti e non più scontati, e quelli da riconoscere tempestivamente nella società che si trasforma. La seconda breccia è quella che tenta sempre di ridurre la nostra professionalità ad una funzione/accezione meramente assistenzialistica e/o solidaristica e che invece si sviluppa secondo molteplici modelli e sfumature, dalla capacità progettuale, programmatoria e di direzione, a quella di accompagnamento, orientamento e sostegno”.
Il consigliere Gennaro Izzo, moderando la tavola rotonda su “NewSkills”, ha tra l’altro affermato: “Le Skills rappresentano le nostre radici: il “saper fare” ed il “saper essere”. Il “New”, poi, è il nostro pane quotidiano, fatto del cambiamento costante delle persone e della società, vissuto sulla “pelle”, ad ogni incontro. Storicamente la nostra professione è stata “spina nel fianco” delle istituzioni, affinché adeguassero il loro funzionamento e le loro risorse ai bisogni ed alle opportunità emergenti. Oggi, spesso, ci troviamo a rincorrere continue innovazioni normative, alcune di grande pregio e corredate di risorse importanti. Per questo motivo la sfida che ci attende ogni giorno, oggi, è agire le competenze gestionali che ci consentano di essere nei luoghi dove norme e risorse si traducono in attività di direzione e coordinamento, affinché si concretizzino effettivamente in strumenti di cambiamento della qualità della vita delle persone che, sempre, continuiamo ad affiancare”. “Abbiamo bisogno di buoni “case manager”, ma anche di dirigenti e coordinatori di Ambiti Territoriali e servizi complessi. Le sfide della coprogrammazione e della coprogettazione, ad esempio, non debbono trovarci impreparati, così come l’opportunità della supervisione per il miglioramento costante del nostro operato”, ha tra l’altro affermato Gennaro Izzo.
Di grande spessore l’intervento di Massimo Corrado, soffermandosi sui nodi cruciali della professione di assistente sociale.