L’Olio Campania è IGP, Cerreto (FDI) un importante riconoscimento per la nostra terra
Lopa: In questo processo avrà un ruolo centrale il mondo dell’associazionismo con cui sviluppare uno stretto rapporto di collaborazione anche in vista di quella ristrutturazione della filiera necessaria a dare forza al settore olivicolo del Mezzogiorno e a garantire al suo interno la giusta distribuzione dell’indotto economico
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale europea di oggi 23 marzo 2023 n. 84 viene registrata l’indicazione geografica protetta dell’Olio Campania è la 29ma Indicazione geografica della Campania del comparto food, la 58ma comprendendo anche i vini DOP/IGP. Così l’on. Marco Cerreto, capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati: Ringrazio il Ministero dell’Agricoltura ed il Ministro per l’alacre lavoro portato avanti per il raggiungimento di questo importantissimo riconoscimento per l’olio d’oliva campano. È una giornata importante per il settore agricolo perché con questo iter che si è concluso, ogni Regione olivicola ha i suoi prodotti IGP che tutelano e preservano un lavoro identitario, culturale riconosciuto a livello mondiale. In particolare sono soddisfatto perché nel disciplinare depositato vengono considerate di qualità le olive del nostro territorio in particolare: l’olivo caiatino, sessano e tondo. Dimostrazione questa di grande attenzione nei confronti del nostro territorio che come sempre detto non lo abbandoneremo e staremo sempre al fianco degli agricoltori e imprenditori del settore che con sacrificio lavorano per mantenere alto il brand Campano senza compromettere la qualità che diventa vanto per tutti noi ed è apprezzata da tutti i consumatori. A margine della pubblicazione, è intervenuto l’esponente della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo aps, Rosario Lopa. L’olio d’oliva è uno degli elementi più caratterizzanti dell’agricoltura mediterranea, dobbiamo tutelarlo e valorizzarlo dando punti di riferimento certi ai produttori e ai consumatori. Dobbiamo, favorire la conoscenza diffusa delle indicazioni d’origine con iniziative di promozione e d’educazione alimentare specialmente in Campania e nel Meridione dove c’è la maggior produzione d’olio. In questo processo, avrà un ruolo centrale il mondo dell’associazionismo con cui sviluppare uno stretto rapporto di collaborazione, anche in vista di quella ristrutturazione della filiera necessaria a dare forza al settore olivicolo del Mezzogiorno e a garantire al suo interno la giusta distribuzione dell’indotto economico.
[ Riceviamo e pubblichiamo]