Guarda&Ascolta: domani al teatro Lendi di Sant’Arpino uno spettacolo di danza unico e innovativo
Uno spettacolo di danza unico, innovativo, coinvolgente: Guarda&Ascolta, due diverse coreografie un unico filo conduttore, la danza, la musica e la parola che si snodano e raccontano situazioni diverse. Ma assolutamente di stretta attualità. Insieme per la prima volta sulle tavole del Teatro Lendi a Sant’Arpino martedì 21 marzo alle ore 20.30, “Filumena” su coreografie di Imma Del Duca e “Tentatio”, spettacolo di danza contemporanea ideato, prodotto e coreografato da Carmine Bernardo. L’idea di Carmine Bernardo, coreografo e ballerino di Giugliano in Campania, nasce dal desiderio di proporre al pubblico un tema che toccasse tutti, indistintamente, nel proprio intimo. “Si, quello di un invito che tutti abbiamo ricevuto – dice Carmine Bernardo – e che, almeno una volta, abbiamo accettato: quello della tentazione, dell’attrazione al peccato l’impulso proibito che contrasta con quanto ci è imposto dalla decenza o dalla convenienza e, quindi, represso”. Uno spettacolo coreografato da Carmine Bernardo con l’assistenza di Anita Mazzella e l’aiuto alla regia di Antonella Capasso. Su musiche inedite di Salvatore Prezioso, con Carmine danzeranno Luca Squadritti, Gianluigi Cacciapuoti, Marica Paliotti, Viviana Romano e Chiara Bordini.
“Filumena” di Imma Del Duca invece, si ispira alla Filumena di Eduardo De Filippo: donna forte, orgogliosa, Audace. “Che non si piega allo sguardo di chi la giudica – dice invece Imma del Duca – animata dalla necessità di essere, prima di tutto una Madre. Una Madre che sappia offrire ai propri figli più della miseria che ha accompagnato la sua infanzia”. Su musiche di autori vari, con Imma balleranno invece Olimpia Graziosi, Ilenia Festa, Martina Cimminiello, Roberta Falcone, Simona Gagliardo, Valeria Gallus e Aniello Giglo.
“Uno spettacolo unico messo in scena nel nostro territorio dove, oltre alla mentalità c’è da combattere il non lavoro – dicono i due coreografi Imma e Carmine – se si potesse dare maggiori opportunità ai coreografi campani e ai danzatori campani sarebbe qualcosa di meraviglioso per creare spettacoli che possano avvicinare più pubblico, con danza meno astratta e più descrittiva”.
Giornalista