La secessione dei ricchi!
Non ve n’era bisogno (era già tutto chiaro…), il ministro Valditara ci ha dato una dimostrazione di cosa sarebbe l’autonomia differenziata nella scuola: programmi diversi, concentrati magari su talune quisquilie territoriali come fossero cultura e storia (i dialetti, gli Unni, i Visigoti, gli Alemanni chissà!), i finanziamenti dei privati per costruire scuole, palestre e mense e naturalmente stipendi più alti a Bologna, Padova e Como dove il costo medio della vita è più alto.
Ci sto! Ci sto a condizione che questa ideona la si estenda per esempio alle pensioni che dovranno essere differenziate in ragione dell’attesa di vita (evidentemente più alte a Palermo, Caserta e Reggio Calabria) e già che ci siamo anche una tassazione differenziata in ragione dei servizi realmente garantiti (le imprese pagheranno bazzecole a Foggia, Giugliano e Siracusa).
L’idea geniale del ministro dell’istruzione ovviamente prescinde dalla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, insomma decidiamo che dove si sta meglio si dovrà stare sempre meglio e dove si sta peggio ci si arrangi.
Scusate ma un Paese, se alimenta dialetti diversi, aumenta le differenze sociali territoriali, se paga in modo diverso i lavoratori, in cosa riconoscerà le ragioni dell’unità?
Politico – medico – scrittore