“State facenn e quatto ‘e Maggio!”: origini di un detto napoletano ancora in voga
“E che d’è ‘stu quatto ‘e Maggio?” quante nonne lo hanno urlato in riferimento alla vivacità di nipoti discoli, rumorosi e disordinati.
Il rimando al chiasso di questo detto popolare partenopeo ha origini radicate nella tradizione. Si tramanda che agli inizi del 17esimo secolo Pedro Fernando de Castro, viceré di Napoli impose una norma per scongiurare il caos cui si assisteva nelle strade cittadine durante i traslochi e impose il 4 maggio come giorno per cambiare casa.
Dunque, chi doveva spostarsi in un’altra abitazione aveva quella data a disposizione, giorno in cui in città erano consentiti il via vai di facchini e la confusione che si generava da ore dedicate per legge al trasloco di massa.
A distanza di secoli è rimasto vivo il ricordo di questa usanza e ancora oggi a Napoli dire “4 maggio” vuol dire “fare ammuina”.