Oasi WWF Lago di Campolattaro, qui il “Coviddi” davvero non c’è

Per me niente mare quest’anno. E niente vacanze. Il “Coviddi” mi ha frenato. Non sopporto le maschere figuriamoci le mascherine, ma siccome mi rendo conto che non è il caso di prendere alla leggera le insidie ed i pericoli che si corrono senza rispettare regole e comportamenti corretti ho deciso di fare passo, di optare per la libertà di casa mia nella quale però abita anche un mini nerd di 10 anni che trascorre tutto il tempo davanti ad una console. Come fare per smuoverlo dal divano e per sottrarlo alle insidie di Fortnite e di un mondo virtuale che confonde le idee ed i sogni?
Ebbene io ed il papà lo abbiamo messo in macchina e lo abbiamo portato a scoprire posti tanto belli quanto vicini. Meno di un’ora di macchina ed abbiamo visitato un paradiso: l’oasi WWF Lago di Campolattaro, nel beneventano. Che dire, sono stata rapita dalla bellezza di una natura che ogni volta che può si prende la rivincita sui guasti irreparabili causati dal genere umano. Sentieri accompagnati da colori bellissimi. L’arancio delle bacche di rosa selvatica, il viola intenso dei frutti del prugnolo, il verde dei frutti acerbi del biancospino, il giallo delle pere ci hanno accompagnato fin sulle sponde di questo lago artificiale dove i bimbi, ai quali Pedro, volontario dell’Oasi, ha messo al collo di ognuno un binocolo, hanno osservato quei meravigliosi volatili che rendono vivo tutto l’anno quello specchio di acqua. Una meraviglia a pochi passi da casa. Un posto dove il distanziamento sociale è una filosofia di vita. Lì, è proprio il caso di dirlo, di Coviddi proprio non ce n’è.
P.S. Ho raccolto more selvatiche. Farò una bella granita al profumo delle erbe mediterrane e della libertà.
