Coronavirus: mascherine fashion che non proteggono. Sequestri della Guardia di Finanza
Giornalista
L’area nolana vesuviana centrale della produzione dei “falsi dispositivi di protezione anti Covid-19”. Fase 2: il “mercato del falso” si è riconvertito per sfruttare l’attuale contesto emergenziale. E nell’ambito di una più vasta e costante attività di controllo economico del territorio, la Guardia di Finanza del Comando provinciale di Napoli, ha scoperto una vera e propria fabbrica del falso con macchinari ad alto tasso tecnologico per “sfornare” mascherine fashion, anche per bambini. Un vero e proprio “fashion system” insomma per creare un accessorio carino. Ma assolutamente falso. Pezzotto. In due distinte operazioni i finanzieri hanno sequestrato un opificio destinato alla produzione e al confezionamento di pseudo mascherine e oltre 106000 dispositivi di protezione individuali non a norma e con loghi contraffatti. Le operazioni di servizio traggono origine da attività d’iniziativa condotte dai finanzieri del Gruppo di Nola, guidati dal maggiore Matteo Angelillis, e della Compagnia di Ottaviano, guidata dal capitano Giorgio Punzi, che hanno individuato un supermercato dismesso, della superficie di oltre 300 mq, riconvertito a centro di produzione di dispositivi di protezione individuali con strumentazioni e macchinari ad alto tasso tecnologico, funzionali alla produzione di mascherine e articoli per bambini raffiguranti famosi personaggi di serie televisive, cartoni animati e stemmi di squadre di calcio di serie “A”. I finanziari hanno provveduto al sequestro dell’opificio, dei materiali, delle attrezzature e di 100000 tra mascherine già assemblate e in corso di lavorazione. Denunciato il responsabile, un 45enne di San Giuseppe Vesuviano per contraffazione, ricettazione e frode in commercio. Nel corso di un secondo intervento, le Fiamme Gialle hanno poi scoperto presso una ditta di abbigliamento all’ingrosso 6.600 mascherine non a norma, di cui 130 per bambini. I dispositivi erano tutti privi dei requisiti di sicurezza sanitaria e delle informazioni previste dal Codice del Consumo, quali l’indicazione della provenienza, i materiali utilizzati e le istruzioni per l’uso. Le mascherine dei più piccoli, con immagini raffiguranti personaggi della Disney, erano invece prive dei dati identificativi, cioè del “copyright” (©) e/o il “trademark” (™). Denunciato il titolare, un 71 enne di Napoli, per contraffazione e segnalato alla Camera di Commercio per violazione delle norme in materia di sicurezza prodotti.
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