Occhio al cibo alleato del cancro
Biologa-Nutrizionista
Il fondo mondiale per la ricerca sul cancro (WCRF) ha pubblicato una imponente opera di revisione in cui centinaia di ricercatori tra medici, biologici ed epidemiologi hanno studiato i lavori scientifici che spiegano la correlazione tra alimentazione e tumore. Sulle conclusioni tratte, gli autori sono molto prudenti e hanno sottolineato solo gli aspetti in cui l’evidenza scientifica sia concretamente conclamata. Tra tutti i fattori che sono associati ad insorgenza del cancro, quello più solidamente dimostrato è il sovrappeso. In particolare, le persone grasse si ammalano più facilmente di tumore della mammella, endometrio, rene, esofago, intestino, pancreas e cistifellea. Da qui parte la raccomandazione più importante: evitare cibi ad alta densità calorica ricchi di grassi e zuccheri che più di tutti favoriscono l’obesità. Anche la vita sedentaria è un’altra causa di obesità e quindi strettamente legata all’insorgenza di patologie tumorali. Per prevenire il cancro e anche altre patologie, bisognerebbe ridurre al minimo o meglio ancora evitare determinati cibi tra cui: prodotti confezionati con farine di grano tenero tipo 00 o 0 tra cui torte, biscotti, pane bianco, pasta fresca; prodotti di pasticceria commerciale; preparati a base di patate e patate in busta; riso raffinato e brillato; fiocchi di mais; saccarosio; bevande zuccherate; cibi ricchi di proteine e grassi animali come i salumi e i formaggi.
Le raccomandazioni utili sono:
mantenersi snelli per tutta la vita, in particolare facendo attenzione al grasso addominale che non deve superare gli 88 cm nelle donne e i 102 nell’uomo. Infatti un eccesso di grasso addominale determina livelli più alti nel sangue di insulina, glucosio, fattori di crescita, fattori legati all’infiammazione;
mantenersi attivi tutti i giorni: sarà sufficiente una camminata veloce di 30 minuti al giorno;
limitare il consumo di sale;
assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo e da qui l’importanza della varietà;
non favorire l’uso di tabacco e favorire l’allattamento;
i legumi vanno consumati un paio di volte a settimana, mentre la verdura e la frutta di stagione devono essere consumate quotidianamente dando precedenza soprattutto a mele, pere, frutti di bosco, prugne e melograno;
sì ai frutti oleaginosi come mandorle, noci, semi di lino, semi di zucca ma in piccole quantità;
via libera al pesce, soprattutto pesce azzurro e pesci dei mari freddi, che sono ricchi di grassi omega-3. Il consiglio è di consumare quelli di piccola taglia poiché quelli più grandi potrebbero essere inquinati.
Infine, al supermercato, quando acquistate cereali evitate quelli sulle cui confezioni è scritto “orzo perlato” o “farro perlato” ma preferite quelli su cui è scritto “orzo decorticato” o “farro decorticato” poiché per “decorticato” si intende che è stata tolta sola la parte esterna non commestibile del chicco mentre “perlato” vuol dire che il chicco è stato raffinato perdendo tutte le proprietà nutritive comprese le fibre.
Biologa-Nutrizionista